L’Ipnosi Clinica è una tecnica psicoterapeutica riconosciuta e scientificamente fondata, che utilizza lo stato ipnotico come strumento per favorire cambiamenti psicologici e comportamentali. Le sue origini risalgono al XIX secolo, ma l’ipnosi moderna, così come viene impiegata oggi in ambito clinico attuale, si è sviluppata grazie agli studi di Milton H. Erickson, psichiatra e psicoterapeuta statunitense che ha rivoluzionato il modo di intendere l’ipnosi, rendendola un processo naturale, collaborativo e centrato sulla persona.
L’ipnosi clinica si distingue nettamente da quella di tipo spettacolare. Non si tratta di perdita di coscienza o di controllo, bensì di uno stato di attenzione focalizzata e di profondo rilassamento in cui la persona mantiene sempre la consapevolezza e la capacità di scelta. In questa condizione, la mente diventa più ricettiva a responsiva, e il terapeuta può aiutare il paziente a rielaborare esperienze, modificare schemi di pensiero e mobilitare risorse interne utili al cambiamento.
La premessa fondamentale è che ogni individuo possiede dentro di sé le risorse necessarie per affrontare difficoltà, sintomi o blocchi emotivi. Tuttavia, queste risorse possono risultare inaccessibili quando la mente cosciente è sovraccarica di pensieri, ansie o convinzioni limitanti. Dal punto di vista teorico, il presupposto è che la mente umana funzioni su più livelli di coscienza; l’ipnosi permette di “aggirare” momentaneamente i filtri della mente consapevole, consentendo l’accesso a processi mentali più profondi, dove si possono promuovere trasformazioni benefiche e durature.
Durante la seduta, il paziente viene accompagnato in un processo di rilassamento e di concentrazione graduale, fino a raggiungere uno stato di trance ipnotica. In questa condizione, è possibile rievocare esperienze, affrontare emozioni o visualizzare scenari con l’obiettivo di ridurre il disagio, superare blocchi psicologici o rinforzare risorse personali. Nello stato ipnotico, l’attività del sistema nervoso si riequilibra, il corpo si rilassa e l’attenzione si concentra su stimoli, immagini, sensazioni e ricordi che possono essere utilizzati terapeuticamente, guidando la persona attraverso un linguaggio diretto o indiretto, metafore e visualizzazioni, stimolando l’attivazione delle risorse interne e favorendo il cambiamento.
L’ipnosi clinica trova applicazione in numerosi ambiti: è ampiamente utilizzata nel trattamento dei disturbi d’ansia, delle fobie, dell’insonnia e del dolore cronico. Si rivela efficace anche nel supporto ai disturbi psicosomatici, nelle difficoltà emotive legate a traumi o lutti, nella gestione dello stress e nella promozione del benessere psicofisico.
L’ipnosi non impone nulla: è sempre un processo condiviso e concordato, in cui il terapeuta conduce la sessione nel rispetto degli obiettivi stabiliti, e il paziente mantiene il pieno controllo di sé.
Il percorso inizia con una fase di valutazione e di costruzione dell’alleanza terapeutica, durante la quale si definiscono le aree di intervento e gli obiettivi desiderati. Successivamente, si introdurranno le tecniche di rilassamento e di focalizzazione dell’attenzione, accompagnando la persona in un processo di consapevolezza e cambiamento interiore. Nel corso delle sedute, l’ipnosi può essere utilizzata per favorire l’elaborazione di esperienze, il superamento di blocchi emotivi e la costruzione di nuove modalità di funzionamento più equilibrate e funzionali. Le sedute sono sempre personalizzate e adattate alle caratteristiche e agli obiettivi del paziente.
Un aspetto importante dell’ipnosi clinica è che i risultati possono manifestarsi in tempi relativamente brevi, poiché la tecnica lavora direttamente su processi profondi e inconsci. Ciò non significa che l’ipnosi sia una “soluzione rapida”, ma piuttosto uno strumento che, se utilizzato saggiamente, può facilitare il cambiamento in modo diretto e duraturo.
L’efficacia dell’ipnosi clinica è supportata da numerose ricerche scientifiche. Organismi internazionali come l’American Psychological Association (APA) e la British Medical Association (BMA) riconoscono l’ipnosi come un trattamento valido per diverse condizioni psicologiche e mediche. L’approccio ericksoniano, in particolare, ha contribuito a renderla una pratica terapeutica rispettosa, flessibile e centrata sulla persona, capace di valorizzare l’unicità di ogni individuo.
Bibliografia essenziale
- American Psychological Association. (2014). Hypnosis for the Relief and Control of Pain. Washington, DC: Author.
- Erickson, M. H., & Rossi, E. L. (1979). Hypnotherapy: An Exploratory Casebook. New York: Irvington Publishers.
- Hammond, D. C. (1990). Handbook of Hypnotic Suggestions and Metaphors. New York: W. W. Norton & Company.
- Loriedo, C. (a cura di). (2008). Tecniche dirette e indirette in ipnosi in psicoterapia. Milano: FrancoAngeli.
- Mosconi, G. (2008). Ipnosi neo-ericksoniana: la psicoterapia e il training ipnotico. Milano: FrancoAngeli.
- Rossi, E. L. (2002). The Psychobiology of Mind-Body Healing: New Concepts of Therapeutic Hypnosis. New York: W. W. Norton & Company.
- Shamada, G. (2015). La chiave del paradiso. Manuale d’ipnosi ericksoniana e P.N.L.. Milano: Alvorada.

